Piccole storie d'amore: "Ora che siamo sposati, come ti chiami?"
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Amore moderno
Amore moderno in miniatura, con storie inviate dai lettori di non più di 100 parole.
Solitario sulla veranda del mio francobollo, indosso Chanel n. 5 e aspetto, con un bicchiere di Beaujolais color rubino in mano. Accanto a me c'è un piatto con uva verde fredda e grosse fette di fontina. Una dolce brezza oceanica mi sfiora la guancia, portando con sé il profumo dell'acqua salata pulita. Sorseggio. Aspetto. Io guardo. Il blu azzurro sfuma nell'oro delicato, inseguito da un orizzonte rosa arrossato. Un anno fa ho insistito nuovamente per il divorzio. Ora mi godo un glorioso tramonto estivo. Solo, completo, in pace. — Wendy Maldonado D'Amico
Nel luglio 2000, il San Diego Pride ha tenuto una cerimonia di impegno di massa per diverse dozzine di coppie dello stesso sesso. Single, ho partecipato per testimoniare tutto l'amore. “Per favore, rivolgiti al tuo partner e ripeti questi voti”, ha detto il ministro. Per capriccio, mi sono rivolto al bellissimo sconosciuto accanto a me. "Vuoi farlo?" Ho chiesto. Ha detto di sì. Ci siamo tenuti per mano e abbiamo ripetuto i voti. L’ultimo è stato: “Prometto di supportarti fino al massimo potenziale”. Successivamente ci siamo baciati ed Eli ha chiesto: "Ora che siamo sposati, come ti chiami?" Sono trascorsi 23 anni meravigliosi in cui abbiamo mantenuto la nostra promessa. — Joseph Bennet
Giovane e insicura quando ci siamo sposati per la prima volta nel 1978, ho detto a mio marito durante una discussione: "Rimani sposato con me solo perché sono conveniente". Mi ha guardato – con pazienza, amore e un accenno di sorriso – e ha detto: “Tesoro, non sei poi così conveniente”. —Donna Rochester
Quando mia madre iniziò la chemio, giurai che avremmo guardato ogni film mai realizzato. Per un po' ci abbiamo provato. Davvero provato. Ma si ammalò così tanto che aveva bisogno di dormire prima. Giorni di sonno. Tempo libero più semplice. Ha scambiato la pellicola con video YouTube delle Filippine: semplicemente un uomo con una macchina fotografica, che cammina per il suo villaggio, accarezzando un mango in un mercato. Abbiamo osservato la folla a Baguio e Cebu City. Ascoltavo il ronzio di casa sua. Qualcosa in lei sapeva che non sarebbe tornata indietro. Ma mi sono seduto con lei, pieno di speranza, sussurrando: “Ti porterò lì. Lo farò." — Ashley Jeffalone
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